Lavoro più agile | Prime esperienze applicative di smart working
Si parla spesso di rivoluzione industriale 4.0 e dei possibili scenari che si svilupperanno in futuro.
Tra questi, un ruolo centrale è stato riservato alle modalità con cui verrà svolta la prestazione lavorativa nei prossimi anni e, in particolare, allo “smart working”.
Ma cos’è lo smart working? È già stato applicato dalle aziende italiane e, se sì, come?
Questi sono gli interrogativi di partenza sui quali si è sviluppato il convegno del 23 maggio organizzato da AGAM – Associazione Giovani Avvocati Milano e intitolato “Lavoro più agile? Prime esperienze applicative di Smart Working”, al quale hanno partecipato i nostri Alberto Caravella e Andrea Pittarello, rispettivamente in qualità di moderatore e di relatore.
L’incontro è stato organizzato come una sorta di tavola rotonda, con interventi da parte di professori universitari, avvocati, HR manager e rappresentanti sindacali.
In particolare, l’Ing. Emanuele Madini, Associate Partner di Partners4Innovation e Senior Advisor dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, ha focalizzato l’attenzione sui numeri dello smart working e sulla sua effettiva applicazione da parte delle aziende di grandi, medie e piccole dimensioni.
La Prof. Carla Spinelli, Professore Associato di Diritto del Lavoro presso l’Università di Bari Aldo Moro, ha invece illustrato il background giuridico e le differenze con l’istituto del telelavoro, spesso confuso con il lavoro agile.
La parola è poi passata agli avvocati. Alessandra Rovescalli ha affrontato il tema degli obblighi di sicurezza che gravano sul datore di lavoro, mentre Andrea Pittarello ha esaminato le problematiche connesse al coordinamento delle norme sui controlli a distanza con le norme in tema di lavoro agile, nonché il diritto alla disconnessione.
La Dott.ssa Maria Rosaria Brunetti, HR di Italgas S.p.A., e la Dott.ssa Adele Nardulli, CEO di Landoor S.r.l., hanno, invece, condiviso le proprie esperienze applicative di smart working in due realtà aziendali molto diverse tra loro ed esaminato i benefici dell’introduzione dell’istituto.
A conclusione dei lavori, Viviana Oggioni e Davide Dehò di FNA – Federazione Nazionale Assicuratori – hanno evidenziato le problematiche emerse in sede di redazione degli accordi sul lavoro agile nel settore che per primo in Italia ha accolto questa particolare modalità di svolgimento della prestazione di lavoro.